Greve in Chianti sceglie di stare dalla parte dei diritti delle donne. Chiunque passerà da piazza Matteotti, la piazza centrale di Greve in Chianti, non potrà non notare la panchina che ricorda le donne che hanno perso la vita a causa della violenza. Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, il Comune di Greve ha installato una panchina rossa, scegliendo di collocarla in una sede istituzionale, vicino al Palazzo comunale, nel cuore della vita pubblica e amministrativa del territorio. “Un segno fondamentale che sta ad indicare che questo percorso di contrasto alla violenza e di educazione deve coinvolgere tutta la comunità, istituzioni e cittadini devono fare la loro parte tutto l’anno, non solo il 25 novembre. Per dire basta ad ogni forma di violenza e diffondere la cultura della parità di genere”. Sono le parole del sindaco Paolo Sottani che ieri, con l’assessore alle Pari Opportunità Maria Grazia Esposito, ha scoperto il monumento dedicato a tutte le donne che hanno subito maltrattamenti e abusi.
“Incidere sul cambiamento culturale è una nostra priorità – dichiara il sindaco Paolo Sottani – purtroppo alcuni ritengono che la violenza possa dipendere dall’atteggiamento della donna stessa. Se lavoriamo insieme, come stiamo facendo, costruendo una rete di energie e forze, che parte dai luoghi dell’educazione e attraversa quelli sociali e culturali, possiamo costituire un sistema capace di abbattere ogni stereotipo di genere, ogni forma di violenza”.
Tanti sono gli interventi che il Comune di Greve in Chianti da anni sta portando avanti nell’intento di aprire periodicamente occasioni di riflessione e confronto in collaborazione con gli esperti dell’associazione Deneb, nonché strumenti di dialogo, informazione e partecipazione attiva della cittadinanza, affiancati anche da percorsi finalizzati al sostegno della genitorialità. Le iniziative, organizzate negli spazi della biblioteca comunale, hanno affrontato temi tra cui gli stereotipi, il linguaggio, l’educazione, la violenza.
“Abbiamo la responsabilità di educare le nostre bambine e i nostri bambini al rispetto e al confronto egualitario tra i sessi – aggiunge l’assessore Maria Grazia Esposito – dobbiamo preparare ogni giorno il terreno della parità dei diritti che porti i nostri figli a riconoscere la violenza e a rifiutarla quando essa si manifesta, non solo quella che si esprime in forma eclatante, con gesti estremi, ma quella più sottile e subdola che serpeggia nascosta sotto il velo degli affetti familiari, legati alla sfera intima e personale. Le nostre ragazze e i nostri ragazzi devono imparare a valorizzare il rispetto per l’altro, a prescindere dalla provenienza, dal genere, dal credo politico o religioso. Devono imparare a coltivare e promuovere pacificamente il senso della vita nella sua piena libertà espressiva”.